Il destino ha offerto una chance, una di quelle occasioni da prendere al volo. Stante la rinuncia della Pallamano Oderzo a partecipare alla Supercoppa Italiana, occorre sfruttare al meglio la possibilità di poter disputare questa partita, in virtù della finale di Coppa Italia raggiunta nella scorsa stagione.

L’avversaria non è certo facile, il Salerno è attualmente in testa alla classifica del campionato italiano ed è accreditata come una delle favorite per la vittoria finale ma oggi si tratta di una partita secca, 60 minuti in cui prendere o tutto o niente, in cui dare il 100% in campo, appunto… inseguendo un sogno!

 

Partono bene le amaranto, l’approccio al match è buono e approfittando invece di una concentrazione non al top del Salerno provano a dare subito uno strattone, apre le danze Zanellini, risponde Gomez ma è l’uno/due di Jovovic e Cobianchi a segnare il primo allungo nel punteggio. La difesa è buona, le trame offensive anche e tocca all’estremo difensore avversario dare la carica alle compagne. Sono infatti un paio di parate importanti di Ferrari a svegliare dal torpore le campane che iniziano a giocare come sono in grado di fare, sprigionando le bocche da fuoco Gomez e Dalla Costa che rapidamente ribaltano il punteggio; 5-5 al 10°, 9-5 al 15° con coach Milanovic costretto a chiamare il suo primo timeout.
Il primo tempo prosegue quindi a sprazzi con fiammate da entrambe le parti, con Salerno che prova a chiuderla e invece il Cassano che rimane caparbiamente agganciata al match per tenere accese le speranze.

Si va al riposo sul 17-10 con tanta grinta ancora a disposizione ma anche gioco e schemi da riorganizzare per trovare nuove soluzioni.
La tendenza del match però è già segnata, ad inizio ripresa il Salerno parte a razzo e al 40° il divario ha già superato le 10 reti, non basta un bel rigore di capitan Cobianchi realizzato con un pallonetto calibratissimo a invertire le sorti del match, ormai le campane sono padrone assolute del punteggio e possono gestire in tranquillità e senza troppi sforzi i restanti minuti di partita da giocare fino al 33-17 finale.
Nel complesso una buona prova, magari qualche errore di troppo dalla linea dei 7 metri e al tiro in generale, con l’attenuante della buonissima prestazione di Ferrari tra i pali, forse occorreva un minor timore reverenziale nei confronti di un avversario certamente forte ma apparso non imbattibile oggi in campo

Poco tempo per pensarci su, domani si replica, sempre al Pala Santa Filomena di Chieti, questa volta il match è valevole per la tredicesima e ultima giornata di andata della serie A Beretta