È vero, si tornava a giocare dopo più di un mese di stop. È vero, la condizione atletica non era ottimale ed è anche vero che bisogna dare meriti a Fasano, autore, comunque, di un’ottima gara. Ma l’impressione, reale e concreta, è che questo Cassano faccia una fatica tremenda a costruire, organizzare e creare gioco.
La sensazione è proprio quella di una squadra in crisi, che si è persa e stia facendo molta fatica a ritrovarsi.
Le attenuanti ci sono, si, ma possono arrivare e coprire fino ad un certo punto.
Eppure, fino alla fine della prima frazione, era parso che i lombardi giocassero con il piglio giusto.
I primi dieci minuti segnano tanti errori e continui attacchi frenetici, da parte di entrambe le squadre, ma comunque i ragazzi di Kolec provano a metterci grinta ed intensità.
Uno dei pochi a salvarsi è Bassanese: il nativo di Cassano, infatti, insieme ad Iballi e Bortoli, è protagonista dei primi 30 minuti.
È lui a stappare il match in contropiede, è sempre lui a trovare angoli impossibili dall’ala sinistra ed è sempre lui a firmare il massimo vantaggio, quando al 18esimo il risultato dice 6-9 per gli ospiti.
- Foto by Leonardo Vinci
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Si segna poco e, come detto, si sbaglia tanto, anche se questo “sbagliare” ha nomi e cognomi: Luca Monciardini e Vito Fovio parano con buone percentuali.
Cassano tiene sempre distante i padroni di casa, che rincorrono, ma restano costantemente sotto di uno/due goal.
Si va a riposo sul 9-11, un buon risultato, in un campo in cui vincere è sempre ostico e complicato.
Peccato che nella ripresa gli amaranto entrino in un tunnel, c’è un calo, oltre che fisico, mentale.
Scarichi, lenti, macchinosi e incapaci di reagire a Fasano, che invece vuole ribaltare la situazione.
In attacco i terzini non girano, dalla panchina entrano ed escono giocatori, Bassanese continua a dare il suo apporto alla causa, ma predica (quasi) nel deserto.
I pugliesi fiutano l’odore del sangue e rifilano un secco 5-0, con Jarlstam, Angiolini e Franceschetti, a suonare la carica, autori di 5 goal a testa nel corso del match.
La porta di Fasano continua a restare blindata, difatti sono solamente 9 le reti messi a segno da Iballi e compagni, nel secondo tempo.
Il 14-11, al 40esimo, con cui il risultato viene ribaltato, in favore dei ragazzi di coach Ancona, segna di fatto la fine simbolica della partita.
Non ci sono energie sufficienti per reagire.
Ilic para, come spesso accade, ma lo sforzo del portiere cassanese è vano, perché sul fronte opposto non c’è segnale, non c’è una scossa.
Al 51 esimo Cassano è a meno 4, 20-16, Kolec decide di chiamare time-out.
- Foto by Leonardo Vinci
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Si accende una piccola miccia, alimentata dall’orgoglio e dalla tecnica di cui sono dotati i ragazzi amaranto: break di 2-0, con Moretti che fa 21-19.
È un copione che si è visto spesso, tante partite sono state decise in nostro favore negli ultimi minuti, con caparbietà e tenacia… ma non è questa la giornata indicata.
Cassano illude gli spettatori di un finale diverso, Fasano, invece, con Franceschetti, colpisce di nuovo. Basta così.
Gli amaranto sono al tappeto, finisce 23-20, è la quarta sconfitta stagionale.
I padroni di casa, dal canto loro, trovano una vittoria importante e si portano a 12 punti in classifica, in altrettante partite giocate.
Per i lombardi l’ultimo impegno dell’anno è fissato per sabato prossimo, nella trasferta da recuperare contro Eppan. Poi la pausa natalizia.
Tempo utile per recuperare una squadra che deve tornare a regime e che deve tornare a reagire, eliminando dalla memoria di tifosi e non, l’immagine di una squadra passiva e demotivata. Non si fanno pronostici e non si fissano obiettivi, ora la priorità di Cassano è tornare a giocare, come ha dimostrato di saper fare, a pallamano.
Ecco la classifica aggiornata
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