Cassano può e deve ambire a qualcosa di grande

Ci è mancato poco, pochissimo. Bortoli e compagni hanno sfiorato l’idea di arrivare a sollevare un trofeo che, per situazione e squadre in gioco, sarebbe stato a dir poco memorabile.
Manca sicuramente ancora qualcosa per fare il grande salto, ma prima di esprimere considerazioni sul finale, analizziamo il viaggio che ha portato i nostri ragazzi a due passi dall’impresa.
I lombardi arrivano a Salsomaggiore in un periodo di forma altalenante, non sicuramente dei migliori. Pesano sulle spalle le sconfitte con Brixen e Siracusa.
È un momento di svolta, o sprofondare nella delusione di una stagione inconcludente o risollevarsi per dare un senso a questa strana annata.

Cassano Magnago-Ego Handball Siena

Eccola la partita che attende gli amaranto ai quarti, una finale anticipata, senza alcun dubbio, due corazzate pronti a lasciare tutto in campo e mostrare un grande spettacolo a tutti gli appassionati e addetti ai lavori.
È la sfida di Moretti, Iballi, Bortoli e Fantinato, contro Marrochi, Kasa, Nikocevic e Arcieri. I toscani partono meglio, sono leggermente più sciolti e meno tesi, il gruppo di Kolec mostra un po’ di paura, ansia e gioca i primi minuti con il freno a mano tirato. Kasa e Arcieri sono in modalità on-fire, goal incredibili, non solo per Siena, ma da una parte e dall’altra.
C’è un giocatore che, fortunatamente, non è solo on-fire, ma è clamorosamente incontenibile. E questo ragazzo indossa la maglia amaranto, la maglia numero dieci. Alessio Moretti salva Cassano ai quarti e lo porta in semifinale. Poche discussioni.
Ci mancherebbe, la pallamano è uno sport di squadra, i lombardi sentono l’apporto costante in difesa e in attacco di Fantinato, Dorio e Bortoli, ma il classe 1994 ne fa 16, SEDICI.

Toglie più di una volta le castagne dal fuoco, duella con Kasa (10 goal), fino a quasi doppiarlo con le segnature. Ah e poi, per non farsi mancare nulla, a una manciata di secondi dalla fine infila alle spalle di Pavani il goal che vale il 26-27. Gancio destro sotto il mento di Siena che finisce al tappeto, gioia incontenibile per Cassano Magnago, che aspetta la vincente tra Sassari e Brixen per conoscere il suo destino, appuntamento a sabato pomeriggio, ore 14.00.

Dopo poche ore il verdetto viene emesso, Raimond Sassari-Cassano Magnago e Conversano- Pressano, sono le due semifinali di Coppa Italia.
Un remake della sfida di campionato in cui Sassari vinse proprio contro i lombardi e, di fatto, diede il via a quel periodo di forma altalenante e pieno di passi falsi che ha rovinato il campionato di Bassanese e compagni.

C’è voglia di rivalsa, c’è convinzione, c’è fame

Kolec in riunione pre-partita e nelle analisi dell’avversario organizza una difesa che annulla le bocche di fuoco di Sassari. Non proprio gli ultimi arrivati, vedi Stabellini e Vieyra.
Cassano parte molto meglio rispetto alla sfida contro Siena, le briglie sono più sciolte, i nervi meno tesi, la mente più libera. Sassari di fatto insegue tutta la partita, i lombardi hanno sempre quel vantaggio di 2,3, o addirittura 4 reti, che è rassicurante e tiene a distanza i fantasmi. Favori del pronostico che sono tutti da parte dei sardi, dati per favoriti, non solo in questa sfida, ma anche per provare a sollevare la Coppa.
É l’ora, però, del riscatto degli amaranto, è l’opportunità per cambiare una stagione fin qui deludente e non all’altezza.
Il lavoro di squadra di Cassano è clamoroso, difesa serrata e soluzioni in attacco per far male a Kiepulski. Moretti non ne segna altri 16, ne fa “solo” 7, ma stavolta a fare la differenza sono Iballi (5 reti) e l’associazione delle doppie B, Branca Bortoli, autentici predatori in campo aperto e nelle occasioni dall’ala. Sull’altro fronte chi rende la vita difficile a Ilic sono Nardin e Pereyra, 7 e 6 goal rispettivamente.

Ma i lombardi ne hanno di più, fisicamente e mentalmente. La chiude Scisci con un pallonetto di pregevole fattura, che manda in estasi Cassano, che ottiene la prima finale di coppa Italia nella sua storia.

Rivincita presa, Sassari eliminato, seconda corazzata a cadere sotto i colpi dei ragazzi “terribili” in maglia amaranto. Ciò che aspetta ora Kolec è la sfida con Alessandro Tarafino, l’allievo e il maestro. Cassano che ultimamente si è dimostrato bestia nera, nei confronti di un Conversano che ha perso 3 delle ultime 4 sfide contro i lombardi. Finale che promette spettacolo, si comincia Domenica, ore 18,00, in diretta su Sky, tutti gli occhi puntati addosso.

I ragazzi sono determinati e conviti di potersela giocare con chiunque, aver eliminato due squadroni, come la Ego e la Raimond, ha dato fiducia e ha dato anche quel pizzico di incoscienza per poter provare a far qualcosa di pazzesco.

Final8 2021, Cassano affronta la capolista

In effetti Cassano Magnago contro Giannoccaro e compagni parte benissimo, mette la testa avanti, resta davanti con uno-due goal di scarto. Sembra, al meno nella prima frazione, che riesca a contenere Nelson, Radovcic e Lupo. I pugliesi trovano soluzioni in attacco, il talento in campo è troppo perché non sia così, ma anche i lombardi depositano in rete palloni pesanti, con l’ex di turno Iballi, con Moretti, con Saitta e con il solito Bortoli. Al minuto 20 del primo tempo

Conversano la gira e si porta sul 9-7, questo passaggio cambia la partita. Da qui in avanti Cassano non riuscirà più a risalire la china.
La prima frazione si chiude 15-13. Nel secondo tempo gli amaranto provano a rifarsi sotto, non mollano. A tratti commovente nei tentativi per la grinta e la voglia messa in campo, Cassano con una formazione con età media di 23 anni, si aggrappa con le unghie e con i denti, per cercare di compiere il “miracolo” sportivo. Purtroppo però, al momento, Conversano è semplicemente più forte. Massimo vantaggio e partita chiusa al minuto 52, Radovcic pesca Rossetto che sigla il 27-22 e di fatto consegna la Coppa ai ragazzi di Tarafino.

C’è tanta, tantissima delusione nei volti dei lombardi, Saitta, Bortoli, Fantinato, Possamai… teste basse e occhi spenti per un finale che, per il percorso compiuto, aveva fatto sperare diversamente. Probabilmente anche un pizzico di frustrazione davanti ad un avversario che ha posizionato l’asticella troppo in alto. Ripetiamo, almeno per ora. Questo rammarico e questa tristezza, però, fanno ben sperare, nel senso che Cassano perde una partita che è lecito perdere, è Conversano che la vince, punto. Il futuro ha marcatissime tinte amaranto, seguendo questa via, quella di una squadra ritrovata a livello di gioco e di energie mentali, possono solo arrivare grandi soddisfazioni.

La prestazione di questa 3 giorni a Salsomaggiore lo ha confermato, il talento e le carte d’identità dei nostri ragazzi lo sottolineano.
É parte dello sport, si perde e si vince. Chiedere proprio ai pugliesi in maglia verde, che negli ultimi anni, prima di poter sollevare titoli importanti, hanno affrontato cocenti sconfitte in Coppa e finali scudetto.

Ora può finalmente godersi le basi solide gettate negli anni scorsi. Non c’è fretta e non deve essere messa eccessiva pressione ad un gruppo talentoso e coeso, che negli anni a venire può realmente fare qualcosa di importante.
Ci vuole tempo, nessuna squadra, in nessuno sport, si alza il mattino e vince titoli la sera. Il percorso è lungo e ci vuole costanza, Cassano Magnago è già ad un ottimo livello. Siamo sicuri che le facce tristi e amareggiate dei nostri ragazzi si trasformeranno presto in espressioni di gioia e soddisfazione. Ci siete andati vicino ragazzi, molto vicino.
Questo non significa che sia la fine, anche perché è, in realtà, solo l’inizio. Grazie ad ogni singolo componente di questo fantastico gruppo.
Alla prossima!