Sono solo due i momenti, in tutto l’anno, in cui gli amaranto hanno giocato, veramente, da Cassano Magnago: l’ottimo avvio di stagione, nonostante le pesanti assenze, e la finale di Coppa Italia raggiunta a Salso Maggiore.

Partita persa di due reti, con onore ed a testa alta, dopo una bellissima sfida contro Conversano. Non può, però, chiaramente bastare.

Se si prova a cercare altri episodi, da Settembre scorso, si fa molta fatica.
Una squadra instabile e imprevedibile (in tutti i sensi possibili), capace di inanellare una serie di sconfitte molto pesanti in campionato, per poi presentarsi alle final8 di Coppa e battere Siena, Sassari e, per poco, anche Conversano.
Una squadra che ha battuto proprio i pugliesi, una delle due uniche sconfitte della neo campione d’Italia, proprio al Tacca, proprio nel girone d’andata, senza disporre di giocatori come Moretti, Iballi e Mazza.

Per il resto qualche buona vittoria in campionato, accompagnata, però, da una discontinuità spaventosa.
La banda di Kolec perde 33-31 a Sassari, nella sesta giornata del girone di andata. Da quel momento accade qualcosa, si spegne la luce, iniziano ad arrivare sconfitte pesanti, quella in casa con Trieste, il pareggio ad Eppan, le sconfitte sui campi di Siena, Siracusa, Cingoli, Fondi e Molteno.

Tanti, troppi punti buttati via

La parentesi di Salso Maggiore è agrodolce per i lombardi, rientrati al limite nelle otto squadre del torneo, sbaragliano la concorrenza giocando due (tre) partite praticamente perfette.
La squadra sembra di nuovo coesa, c’è sinergia, c’è voglia e fame di farcela. Il sogno svanisce di poco, letteralmente ad un passo, con il primo tempo sopra nel punteggio, ma con un’avversario che poi è semplicemente impeccabile nella seconda parte.

Dopo la delusione, è di nuovo buio in campionato, fino ad arrivare all’ultima di campionato, triste epilogo, match che si chiude con un passivo di quasi venti reti, contro un Fasano forte, molto forte, ma che ha giocato contro l’under19.

I “ragazzini” amaranto sono stati accompagnati da Saitta, Bortoli, Dorio e Bassanese, che comunque di anni ne hanno massimo 23.

Riflessioni, pensieri, colpe, sbagli, passaggi positivi… a Cassano si respira un mix di queste emozioni. Emozioni contrastanti, pesanti. L’anno prossimo si troverà una squadra diversa, una mentalità diversa, con decisioni drastiche che sono state (e verranno) prese.

Che sia la chiusura di un ciclo?

Talenti di ottima fattura sono usciti negli ultimi anni dal vivaio cassanese: Bortoli, Possamai, Fantinato, Bassanese, Dorio, sono tutti nati e cresciuti sotto i riflettori del Tacca.
Alcuni sono tornati, Monciardini, Moretti, altri semplicemente ci sono sempre stati, Scisci, La Mendola e Ilic.
L’apporto pesante ed importante negli anni di acquisti come Saitta, Milanovic, Savini, Marzocchini e, ultimi in ordine di tempo, Iballi e Mazza.

Giocatori di spessore che hanno voluto vestire la maglia amaranto. Un grazie a tutte le persone che, da 4/5 anni a questa parte, hanno costruito, plasmato e formato una squadra competitiva e in grado di poter ambire a titoli nazionali.

Adesso, non importa il motivo per cui non si è riusciti. Ora è corretto esprimere la giusta gratitudine a giocatori, allenatori, dirigenti e staff.

La Senior maschile saprà rialzarsi e tornerà ad essere competitiva, tutto questo fa parte dello sport, cambiamenti e momenti che bisogna inevitabilmente attraversare.
Sempre “testa alta” a chi continuerà a sposare la causa amaranto, “buona fortuna” e “in bocca al lupo” sia chi partirà e sia a chi deciderà di vestire questi colori. Ora è tempo di ricaricare le batterie. Sulle novità ufficiali di mercato, in entrata e in uscita, restate sintonizzati sui nostri canali.

Per concludere, un grazie particolare ai giocatori, a chi scende in campo, ogni singolo ragazzo che ha fatto parte di questo progetto, grazie per tutto quello che è stato fatto di bello e significante in questi anni. Sempre, forza Cassano! #CassanoAu