Straripanti, coraggiosi, folli, talentosi e lucidi nei momenti giusti
In Abruzzo c’è un mix, letale e decisivo, di tutto questo.
Tutte caratteristiche che consegnano ad entrambe le categorie lo scudetto, sbaragliando la concorrenza e confermando, ancora una volta, la superiorità della “cantera” amaranto.
Ragazzi under 19 e ragazze under 20, portano in terra lombarda il titolo più alto a livello nazionale. Lo fanno al termine di una quattro giorni di finali nazionali veramente vibrante e ricca di colpi di scena.
È vero, manca il pubblico, (i nostri atleti se lo sarebbero meritati ) ma da casa chi vede le partite di Cassano Magnago non può che esultare, tremare e gioire insieme alla squadra, un tifo ed un calore trasmesso a distanza che, probabilmente, i ragazzi hanno sentito e percepito.
Youth League Under20 Femminile: semplicemente le più forti
Ragazze che partono tra le favorite, ma si sa, nello sport le partite vanno giocate, vanno vinte. E vincere non è mai semplice.
Due gironi da quattro, in semifinale solo le prime due, le amaranto sfidano Malo, Mezzocorona e Mestrino.
Si parte forte giovedì 10 giugno, con il successo per 24-15 contro Mezzocorona, seguito da un mezzo passo falso (se così si può chiamare) il giorno seguente contro le Guerriere Malo, 15-15, Cassano sciupa tanto e si fa parare diversi tiri puliti e facili.
L’ordine viene ristabilito nel pomeriggio con un netto 27-9 a spese del Mestrino, passaggio alle semifinali ottenuto e primo posto del girone.
Lombarde ben trascinate dalle “veterane” della Serie A1, ottime Bertolino, Ponti, Gozzi, Brogi, Zanellini, Romualdi, accompagnate da ricambi di qualità come Piatti, Milan e Visentin.
Sabato 12 giugno è semifinale contro la seconda del gruppo B, Salerno, squadra ostica e tosta, con diverse giocatrici abituate alla massima serie e fresche di titolo nazionale.
Finisce 25-20, primo tempo molto equilibrato, chiuso sul 12-10, da segnalare le due ali lombarde, ottime al tiro sia Romualdi che Zanellini.
Vittoria finale che è puramente di squadra, Gozzi a venti minuti dalla fine riceve il terzo due minuti e si siede sugli spalti del Pala Santa Filomena, amaranto che tremano senza l’anima della squadra, anche perchè dall’altra parte Manojlovic, fino a quel momento limitata proprio da Gozzi, è semplicemente immarcabile e mette paura a Bertolino e compagne.
Qualche minuto di difficoltà, due minuti evitabili alla panchina lombarda, ma le ragazze di coach Milanovic riescono ad oltre passare il momento complicato: Bertolino alza il livello della sua prestazione, para tiri decisivi nei momenti giusti, sull’altro fronte con le reti di Ponti, Brogi e Milan, le campane sono tenute a distanza fino alla fine, con un comodo più 5.
È finale scudetto.
Domenica 13, il giorno della sfida più attesa, Malo ha vinto l’altra semifinale, ai tiri dai sette metri, dopo una partita tosta contro Casalgrande.
È un remake della sfida del girone, terminata in parità.
Paradossalmente la finale è molto più agevole rispetto alla partita del giorno precedente, ragazze concentrate, determinate e decise a voler portare a casa il bottino grosso.
Le Guerriere non fanno mai paura alle amaranto, sempre sopra, sempre in controllo, primo tempo chiuso sul 14-8, seconda frazione di controllo ed amministrazione, al fischio finale il risultato dice 24-19.
Può finalmente esplodere la festa per quello che è il primo titolo nazionale a livello giovanile. Meritatissimo.
Riconoscimenti individuali anche a Bertolino, miglior portiere, Brogi MVP delle Finals e Gloria Montoli miglior pivot.
Ragazze coese, unite, consapevoli dei propri mezzi e ben orchestrate da coach Milanovic, che ha creato un team che è stato un vero e proprio schiacciasassi.
Under19 Maschile: l’essenza della pallamano racchiusa in una finale scudetto
Anche per i nostri ragazzi le aspettative erano alte, sicuramente tra le favorite, insieme a Merano e Fasano.
Il cammino dell’under19 parte dal girone B, con Malo, Molteno e Halikada.
È con la prima delle tre squadre la partita inaugurale, giovedì 10 giugno, con un perentorio 11-29 con cui i varesini spazzano via Malo, a segno dieci giocatori della rosa, rotazioni e spazio anche ai più “giovani”.
Il giorno seguente a cadere sotto i colpi amaranto sono Halikada prima (22-14) e Molteno poi (27-20).
Partite senza replica, vittorie nette, passaggio alle semifinali come prima del girone, Junior Fasano ad attendere in semifinale. Subito big match.
Sabato 12 giugno a Chieti la battaglia contro i pugliesi è tosta, come da pronostico, si va punto a punto, il primo tempo si chiude 11-9, Fasano è duro a morire, ma non prende praticamente mai il controllo della partita, La Bruna, Bortoli, Braggion, Riva e Lazzari trascinano e resistono, fino alla fine.
Fino al 21-19, con cui la sirena del Pala Santa Filomena consegna a Cassano Magnago la possibilità di giocarsi la finale contro i trentini del Merano, autentico squadrone e, forse, la più completa tra le squadre presenti in Abruzzo.
Domenica 13 giugno, ore 17.30, la finalissima. Si respira nell’aria la possibilità di fare qualcosa di grande, la femminile ha già vinto il suo scudetto contro Malo, ora tocca i ragazzi tentare il colpaccio.
L’avversario davanti non ha bisogno di presentazioni, tra i titolari, buona parte gioca titolare in A1. Cassano non è da meno, ma il solo Bortoli vanta presenze e costanza nella massima serie.
La partita è infuocata, non sembra la quinta nel giro di quattro giorni, Merano spinge tanto in seconda fase, Cassano organizza il gioco e trova spesso e volentieri la via della rete con un ispiratissimo La Bruna e un sontuoso Lazzari in cabina di regia.
Ottimi dalle ali Braggion e Di Pancrazio.
Sul fronte opposto la qualità è tanta, Prantner, Gai, Visentin, Iachemet e Durnwalder rispondono colpo su colpo.
Difesa lombarda attenta sul doppio pivot di Merano e compatta per evitare le penetrazioni dei terzini avversari.
Meritano una menzione particolare i due portieri, Meletti e Riva, entrambi decisivi nel corso del match.
Gli amaranto al ventesimo scappano sul più tre, 9-6, qui il numero uno trentino si esalta e permette ai compagni di recuperare prima della fine del primo tempo.
Si rientra negli spogliatoi sul 9-8.
Seconda parte che vede l’aggancio, atteso, di Merano, 11-11, errori al tiro e poca lucidità da entrambe le parti, ma durante i minuti conclusivi Cassano va sotto, di due reti.
Manca un minuto alla fine e sia l’inerzia della partita che l’atteggiamento delle due squadre sembrano segnare la direzione dell’incontro, i “diavoli neri” sembrano averne di più.
Mancano 45 “ alla sirena, Cassano ha la palla del meno uno, deve trovare un goal veloce, difendere e cercare di indurre Merano all’errore. Tutto molto difficile, ma non impossibile.
Il primo a volerci credere è La Bruna, si prende la responsabilità di un tiro in doppio appoggio che sbatte sul palo ed entra.
I lombardi passano a difendere a tutto campo, fischiato fallo, i ragazzi di coach Prantner cercano un passaggio a metà campo, ma la palla non viene presa e scivola via.
Trenta secondi alla fine e palla in mano a Lazzari che può organizzare l’attacco che vorrebbe dire supplementari.
Palla che a 5” dalla fine arriva nelle mani di, pensate un po’, La Bruna, che si affida al suo talento e allo stesso tempo si affida alla dea bendata, sganciando un’altra bomba in doppio appoggio: per mezzo secondo si fermano i battiti dei tifosi amaranto, che riprendono solo quando vedono la rete muoversi, dopo che il pallone entra sul primo palo fulminando Meletti.
Sospiro di sollievo, doccia fredda per Merano che ha buttato l’ultimo possesso e si vede costretto ad affrontare una brutta botta psicologica.
Ai supplementari i trentini accusano appunto il colpo, Cassano trova la rete facilmente (non senza un po’ di fortuna) e difende forte, con attenzione.
La Bruna segna con un colpo da biliardo, Bortoli con una bomba che sbatte prima sulla traversa, poi sulla schiena dell’estremo difensore, poi in porta ed infine Lazzari, con un cambio di direzione che spezza le gambe alla difesa dei Diavoli Neri.
La parola fine la scrive, però, Nicolò Riva, che para prima un tiro dai 9 metri e poi si fa gigante su un tiro da ala destra, chiudendo la porta e consegnando lo scudetto a Cassano Magnago, in una partita che verrà ricordata a lungo, come una delle più belle, folli ed entusiasmanti.
Riconoscimenti personali per Riva, MVP delle Finals e Bortoli come miglior terzino destro. Tutta la squadra ha però brillato, sopratutto nelle ultime due sfide decisive, alzando il livello e mostrando tutte le qualità in possesso.
Da non dimenticare anche l’ottimo piazzamento degli under 17, maschile al terzo posto del torneo, e femminile, che chiude al quinto.
Settimana scorsa anche i ragazzini dell’under 15 si sono qualificati alle finali di Misano. Non c’è nessuna esagerazione ad affermare che, ormai, da diversi anni a questa parte, i titoli delle giovanili sono tinti spesso e volentieri, come il cielo sopra Chieti per una notte, di amaranto.
Bellissimo post, è sembrato di riviverle. Grazie a tutti, giocatori, allenatori, dirigenti, fotografi, per le emozioni che di aveta dato e raccontato. Sempre Forza Cassano au❤️😍
Quest’anno la soddisfazione è stata doppia in tutti i sensi
Ed i ragazzi e le ragazze si sono meritati queste vittorie
Bell’ articolo ha tradotto perfettamente la realtà
Bella emozione.
Grazie a Tutto il CassanoPallamano.
💪💪❤