Senza tutti quei punti persi, sarebbe stato (forse) un altro finale di stagione
Andiamo con ordine, siamo a mercoledì 24 Marzo.
Ancora Raimond Sassari e Cassano Magnago. Dopo poco più di un mese dalla semifinale di Coppa Italia, vinta dagli amaranto, le due corazzate si ritrovano, di nuovo, una di fronte all’altra, stavolta con un peso specifico importante in chiave scudetto.
C’è uno spettatore virtuale molto attento sugli spalti del Tacca, il Conversano di Alessandro Tarafino non gioca il derby pugliese, per accertate positività tra le fila dei fasanesi, ma nell’incontro delle ore 16 tifa i ragazzi di Kolec.
Sono infatti sette i punti di distacco tra la prima della classe e la Raimond, incappare in un passo falso, per i sardi, significherebbe allontanarsi notevolmente dal sogno scudetto.
La gara vede quasi sempre, costantemente, Cassano avanti. Vieyra, Brzic e Stabellini rincorrono, ma i lombardi,oggi, sembrano più squadra.
Difesa di casa che merita una menzione speciale, in 6 – 0 bloccano molto bene le bocche da fuoco degli ospiti, mani addosso costantemente e maglie strette.
Moretti e Fantinato sfoderano una prestazione maiuscola, l’apporto di Dorio, Branca e Bortoli è costante nel corso dei sessanta minuti. Monciardini e Ilic ci sono, nei momenti giusti.
Prima frazione che si chiude sul 12-11, passivo che potrebbe essere anche più pesante, visto il parziale di 9-5 a dieci minuti dal termine.
Prevedibile, però, il ritorno di Sassari, di orgoglio e prepotenza.
Secondo tempo che vede Cassano andare sotto nel punteggio dopo 3 minuti, 12-13, con un parziale subito di 2-0.
Testa rimessa subito avanti al quinto minuto, con Bortoli che infila splendidamente Spanu, entrando a sinistra tra primo e secondo difensore.
Al decimo è sempre più uno amaranto, con Branca bravissimo a siglare una “doppietta” in meno di un minuto, prima dall’ala e poi volando in contropiede. La Raimond con il solito sottomano di Brzic pareggia subito. La partita è infuocata!
Ultimi dieci giri di orologio
Si decide tutto, come spesso accade in questo sport, come spesso accade in partite così tirate.
La svolta arriva da Branca e Fantinato: extra player per Sassari, che viene però punito con il goal a porta
vuota del numero 29 cassanese. Dopo sessanta secondi, si ripete il copione, il tiro di Branca finisce però sul palo, storia a lieto fine, perché sulla ribattuta è appostato Fantinato che appoggia in porta. 27-24. Brzic è l’ultimo a mollare, ma Mazza non ne vuole sapere, siluro in rete e risultato fissato sul 29-27.
Trasferta a Trieste: due su due per gli amaranto
Seconda partita di fuoco nel giro di due giorni per i ragazzi allenati da Kolec, persistono le assenze di Possamai, Iballi e Scisci, ma Cassano sembra non accorgersene e parte in scatto: dopo 10 minuti il tabellone del Chiarbola segna 1-7.
Sembra andare tutto per il verso giusto, ma al minuto 22 Fantinato finisce in tribuna, cartellino blu dopo un fallo, accidentale, ma comunque molto pericoloso.
I lombardi accusano il colpo, anche perché poco dopo la sfortuna si abbatte su un altro mancino amaranto, Bortoli esce dolorante anzi tempo, da valutare le sue condizioni.
Trieste tra fine primo tempo e inizio secondo, reagisce con vemenza, aggancia il pareggio in due occasioni, prima sul 17-17 e poi sul 21-21, al minuto 43.
Moretti però si diverte e tiene i suoi sempre sopra (9 goal per lui), Saitta è ispirato, dall’ala destra e da terzino destro fulmina l’estremo difensore giuliano.
Negli ultimi 10 minuti Trieste è troppo distante, 29-25 al minuto 52, si va così verso la fine del match, con un rotondo 28-32.
È gioia per capitan La Mendola e compagni, autori di due ottime prestazioni contro due squadre di ottimo livello.
Per quello mostrato in Coppa Italia e in partite come queste… qualche rimpianto e qualche pensiero alle zone alte della classifica viene naturale.
Sabato altra sfida dal carattere vivace ed elettrizzante, altra rivincita, stavolta dei quarti di finale di Coppa: al Pala Tacca arriva Siena, squadra che non sta attraversando un ottimo momento, ma dotata di giocatori in grado di mettere in difficoltà. Come sempre la parola d’ordine è continuità.
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